logo
Populate the side area with widgets, images, navigation links and whatever else comes to your mind.
Strömgatan 18, Stockholm, Sweden
(+46) 322.170.71
ouroffice@freestyle.com

Follow us

PASSAPAROLA di Silvana Mazzocchi

Genitori, figli e scuola: istruzioni per l’uso

Genitori, attenzione. Non criticate gli insegnanti in presenza dei vostri figli, rischiate di delegittimarli e di togliere loro ogni autorevolezza, presupposto del lavoro educativo. E attenzione insegnanti: spetta a voi spiegare in modo semplice il vostro modo di lavorare ed esporre le ragioni che sono alla base delle scelte educative che coinvolgono gli studenti. E a voi compete far capire ai genitori come funziona la valutazione dei loro figli e, in caso di giudizio negativo, a quali attività di recupero intendete ricorrere per sanare la situazione. Nella scuola è tempo di lotte e confusione: sempre più spesso assistiamo a episodi che denunciano lo stato di malessere che si respira nelle classi: studenti che si ribellano ai professori con casi (fortunatamente rari) d’insubordinazione estrema o perfino violenta, insegnanti demotivati che troppo spesso non possono contare sulla collaborazione delle famiglie, conflitti continui tra genitori e docenti. Per superare il caos che rischia di compromettere un sano rapporto tra scuola e studenti è indispensabile stipulare al più presto un nuovo patto tra educatori e genitori che tenga conto delle rispettive necessità, ma anche con l’obiettivo primario che riguarda la formazione delle nuove generazioni. Lo sostiene Maria Teresa Serafini, docente di Scienze dell’educazione in corsi di formazione per insegnanti all’Università di Milano-Bicocca in  “Perché devo dare ragione agli insegnanti di mio figlio” (in libreria per La Nave di Teseo).

 

È un percorso in sette tappe, (necessario e urgente), quello proposto dall’autrice e dedicato a genitori, insegnanti e studenti. Sette tappe descritte nell’intervista che segue, e che sono delineate lungo il filo rosso di un’auspicabile rinnovata alleanza tra genitori e insegnanti realizzabile “solo se a cambiare radicalmente sono i genitori, capendo come svolgere meglio il loro ruolo a vantaggio dei figli e come non ostacolare il lavoro degli insegnanti”. Attraverso il racconto di storie vere, con analisi e con l’aiuto di test di valutazione, Maria Teresa Serafini esorta i genitori ad avere fiducia nei docenti e a rafforzarne l’autorità a tutto vantaggio della crescita dei loro figli, ma invita alla riflessione anche gli insegnanti, affinché s’impegnino ad impostare al meglio i rapporti con le famiglie. Un libro utile per restituire alla scuola il suo ruolo, obiettivo primario per il prossimo futuro.

Un nuovo patto tra insegnanti e genitori?

In un’epoca in cui chiunque si sente in diritto di dire “cosa dovrebbe fare la scuola” (proprio come per il calcio), per andare più facilmente d’accordo con i genitori, i docenti dovrebbero provare a spiegare le loro scelte sulla didattica e sulla valutazione, in modo da acquistare maggiore autorevolezza. Al posto di astratti documenti come la programmazione, risultato di riunioni in cui domina la burocrazia, i docenti dovrebbero spiegare in modo semplice e comprensibile il loro modo di lavorare e la ragione di queste scelte: per esempio, se credono nella lezione frontale e nel lavoro individuale, oppure se preferiscono organizzare lavori di gruppo e usare le tecnologie, oppure come insegnano a usare il libro di testo e a raccogliere appunti e a costruire schemi. Per ridurre le più comuni contestazioni, i docenti dovrebbero soprattutto far capire ai genitori come funziona la valutazione: dovrebbero chiarire gli obiettivi minimi per la sufficienza per gli aspetti principali dei programmi (che dovrebbero essere descritti nelle linee essenziali) e spiegare come preparano, per ogni valutazione negativa, sistematiche attività di recupero, aiutando ogni studente a superare i suoi errori con il loro aiuto e con la collaborazione dei compagni. Non sempre i docenti lo fanno.

Le sette tappe del percorso per genitori

Ma in questo momento di lotta e incomprensioni, la rinascita di una nuova alleanza tra genitori e insegnanti può avvenire solo se a cambiare radicalmente sono i genitori, capendo come svolgere meglio il loro ruolo a vantaggio dei figli e come non ostacolare il lavoro degli insegnanti. Nel mio libro, dedicato proprio ai genitori, propongo un percorso in sette tappe che porta a riflettere sul ruolo della famiglia e sul triangolo tra genitori, insegnanti e figli. Tappa uno: che tipo di genitore sono – Il figlio è maleducato o bullo? Il figlio va male a scuola? I genitori devono riflettere sul proprio stile educativo, tenendo presente che ne esistono diversi: sono permissivi? Autoritari? Autorevoli? Sono elicotteri che sorvegliano continuamente la vita del figlio o lo rendono autonomo lasciandogli la possibilità di sbagliare? Gli danno regole che lo aiutano a crescere?  Mantengono coi figli una distanza che renda chiaro e distinto il loro ruolo? Ogni scelta educativa ha vantaggi e svantaggi che vanno valutati rispetto alle caratteristiche del figlio e ai suoi problemi a scuola. Tappa due: un figlio è un mondo che cresce – La personalità conta quanto e più dell’intelligenza per il successo nella vita: i genitori devono capire come aiutare i figli a sviluppare aspetti importanti del carattere, che vanno oltre il rendimento nella scuola. I genitori devono soprattutto chiedersi: mio figlio è coscienzioso e tenace? Empatico? Collaborativo? Anticonformista? Tappa tre: alla ricerca della scuola perfetta – Il mondo cambia rapidamente, i genitori dovrebbero scegliere per i propri figli la scuola migliorare analizzando non solo i programmi, ma anche lo spazio che le scuole danno allo sviluppo delle grandi abilità trasversali: saper discutere, dialogare, presentare, ricercare informazioni e saper valutare se sono “vere”, collegare, ragionare, usare la tecnologia… Tappa quattro: i nostri alleati insegnanti – I genitori debbono rendersi conto che esistono vari stili  di insegnamento, che ciascuno ha pregi e difetti e presenta vantaggi e svantaggi per i diversi tipi di studenti, e devono accettare le loro scelte, anche se sono lontane dalle loro preferenze, altrimenti per i docenti  è impossibile lavorare in classe. Tappa cinque: i nostri figli a casa – I genitori devono capire come aiutare il figlio a organizzarsi, ad affrontare lo studio ma anche a concedersi le necessarie pause, a diventare autonomo e libero, senza “riempire” tutto il suo tempo. Vanno date regole che limitino l’uso del cellulare e del computer, cercando di evitare la dipendenza dalla tecnologia. Tappa sei: i nostri figli a scuola – I genitori debbono capire gli obiettivi della scuola e accettare le valutazioni dei figli, magari chiedendo di vedere le verifiche durante l’anno e incoraggiando il figlio a autovalutarsi. I voti contano poco: l’importante è che i figli capiscano dove sbagliano e come possono rimediare, magari facendone partecipi i genitori. Tappa sette: la comunicazione scuola-famiglia – La comunicazione con i docenti può essere più facile, anche in caso di divergenze, se si adottano  le migliori strategie proposte dalla psicologia interpersonale: ascoltare e fare domande più che affermare e fare critiche, sempre rispettando i professori e il loro lavoro, come deve essere tra alleati.

 

L’importanza di dare ragione agli insegnanti

Come fanno i docenti a lavorare in classe se a casa gli studenti sentono continue critiche nei loro confronti? Perché gli studenti dovrebbero rispettare i prof se sanno che neppure i loro genitori li stimano e ne condividono le scelte? Come possono gli studenti essere sereni e fiduciosi se a scuola sentono una opinione e a casa un’opinione opposta? Ci vuole buona volontà da parte delle famiglie, non si deve dare troppo peso alle inevitabili imperfezioni degli insegnanti, che sono esseri umani, in genere seri professionisti che compiono un importante lavoro artigianale. Genitori, lasciate lavorare i professori, dando loro il vostro consenso e tutta la vostra collaborazione.

Maria Teresa Serafini
Perché devo dare ragione agli insegnanti di mio figlio
La nave di Teseo